L’importanza di osservare le nostre emozioni

L’ACT (Acceptance and Commitment Therapy), sviluppata da Steven Hayes e collaboratori nel 1986, è stata da allora oggetto di numerosi studi di perfezionamento e validazione e si candida oggi come una delle forme di psicoterapia con le maggiori prove di efficacia sperimentalmente verificate, affermandosi quindi, a tutti gli effetti, come psicoterapia cosiddetta evidence-based (basata sull’evidenza).

Lo scopo principale dell’ACT è quello di incrementare la flessibilità psicologica attraverso strategie di accettazione e mindfulness, accompagnate da programmi di impegno nell’azione e modificazione del comportamento. Con il termine “flessibilità psicologica” vuole intendersi l’essere consapevolmente e pienamente in contatto con il momento presente e, sulla base di ciò che la situazione permette, modulare i propri comportamenti al fine di perseguire i valori che ognuno di noi ha, soggettivamente, scelto come importanti.

In funzione di essi, anche in presenza di emozioni, sensazioni o pensieri negativi, dovremo impegnarci per raggiungere uno stato di accettazione consapevole, consci di ciò che può essere modificato e di ciò che, invece, può soltanto essere accettato e lasciato fluire, così com’è.

Riconoscere le proprie emozioni, imparare a dar loro un nome, localizzarle e confinarle in un punto specifico del nostro corpo, ci rende predisposti ad accettarle senza dover ricorrere a quelle strategie di fuga che, paradossalmente, rappresentano proprio le cause principali della creazione di quei pensieri e di quei vissuti che tentiamo di evitare ad ogni costo.

Accedere alle nostre emozioni in modo consapevole, chiamarle con il loro nome e riconoscerle semplicemente per quello che sono potrà aiutarci, come ci suggerisce Russ Harris nel suo “La trappola della felicità”, a conseguire numerosi e duraturi benefici, tra cui:

una nuova vitalità, che prenderà il posto delle sensazioni di vuoto interiore e intorpidimento; il pieno accesso all’intera gamma di sensazioni, emozioni e sentimenti, siano essi dolorosi e spiacevoli, che gioiosi e piacevoli; una ripresa di controllo sulle nostre azioni attraverso l’indebolimento della capacità dei sentimenti di “agganciarci” e condizionarci quando non riconosciuti; una più elevata probabilità di adottare scelte sagge e di prendere decisioni migliori e consapevoli; l’acquisizione e il mantenimento di quelle capacità intuitive e istintive con le quali il nostro corpo naturalmente tenta di avvertirci, mettendoci in guardia da pericoli e minacce, e che spesso non riusciamo a rilevare facendo affidamento alla sola mente cosciente; una ritrovata sicurezza nel nostro corpo, attraverso una sua progressiva esplorazione e un’adeguata preparazione in vista di quei momenti bui e difficili che, in un modo o nell’altro, ci troveremo costretti ad affrontare; un incremento della nostra intelligenza emotiva: imparando a sintonizzarci con il nostro corpo saremo in grado di fronteggiare le nostre emozioni, riuscendo a utilizzarle nel modo corretto per ottenere un miglioramento della motivazione e della comunicazione, promuovendo nel contempo una maggiore comprensione di noi stessi; la costruzione di relazioni sane e significative, per le quali risulta imprescindibile il pieno accesso alle emozioni, nella loro gamma completa.

Con il sostegno di uno Psicologo di Pescara, come Luca Di Venanzio, potremo imparare a riconoscere e adottare nuovi, e più funzionali, atteggiamenti nei confronti della nostra esperienza, accettandone tutte le sfumature e le sfaccettature, positive e negative, affinché non diventi la stessa un ostacolo al fine ultimo che rispecchia i nostri valori iniziali e possiamo ritornare, finalmente, a vivere pienamente.

In collaborazione con il Dr. Alessandro Bellardi Falconi

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