A ognuno di noi sarà capitato di sperimentare sensazioni d’ansia in particolari momenti dell’esistenza: sostenere un esame importante, gestire un colloquio di lavoro o sottoporsi a una visita medica, possono essere degli esempi di situazioni durante le quali sentirsi agitati o ansiosi è da considerarsi assolutamente normale. Alcune persone, tuttavia, hanno maggiori difficoltà nel dominare le proprie preoccupazioni e lo stress e l’ansia possono assumere dimensioni tali da condizionarne, di fatto, la vita d’ogni giorno. Forme ansiose che possono talvolta sfociare in veri e propri attacchi di panico, di intensità tale da bloccare la persona che ne fa esperienza.
Affrontarle richiede, in alcuni casi specifici, l’utilizzo di farmaci prescritti da personale qualificato e competente ma, secondo quanto rivelato da uno studio pubblicato recentemente dalla rivista Jama Psychiatry, anche una maggiore consapevolezza di sé e del momento presente – il famigerato “qui e ora”- può essere d’aiuto, un’alleata dotata di un’efficacia simile a quella di un antidepressivo.
Farmaci ansiolitici e antidepressivi, sempre più utilizzati, molto spesso possono generare problematiche di assuefazione ed effetti collaterali che nascondono il sintomo, senza tuttavia risolvere il problema alla radice. Seppur potenzialmente utili, in particolar modo durante le prime fasi della cura, in numerosi casi inoltre la loro reale efficacia va scemando alla sospensione della terapia.
Sono tuttavia presenti altre tipologie di trattamenti, come l’MBI, acronimo di Mindfulness- Based Intervention, vantaggiosi per chi soffre di questa tipologia di disturbi e che prevedono interventi fondati sull’auto consapevolezza. In modo particolare l’MBSR, acronimo di Mindfulness-Based Stress Reduction, è un programma di riduzione dello stress che ricorre alla Mindfulness per potenziare l’attenzione, la compassione, la saggezza e la consapevolezza non giudicante perché possano divenire “armi” quotidiane per affrontare la vita con serenità e con comportamenti più sani, riducendo, o perlomeno controllando, l’ansia e lo stress, riconoscendone le fonti e aiutando ad affrontare gli stimoli anziché evitarli, reagendo ad essi in forma impulsiva o automatica. Allenarsi alla consapevolezza aiuta la focalizzazione della mente sul momento presente e gli individui si preparano a fare esperienza di pensieri e sensazioni come fenomeni transitori.
Nello studio condotto i ricercatori, supervisionati da Elizabeth A. Hoge, docente di psichiatria alla Georgetown University, hanno radunato un campione composto da 276 soggetti adulti affetti da ansia sociale, panico e disturbi di ansia generalizzata, per mettere in luce come l’MBSR possa considerarsi a tutti gli effetti un’efficace alternativa a una classica terapia farmacologica per fronteggiare l’ansia. Gli osservatori hanno quantificato la gravità dei sintomi d’ansia sperimentati dai soggetti partecipanti all’inizio del trattamento, dopo 8 settimane e dopo 12-14 settimane per gli esami di follow-up, servendosi di una scala valutativa che andava da 1 a 7, dove 1 indicava ansia lieve e 7 ansia grave. Ai partecipanti è stato assegnato, in modo puramente casuale, un trattamento MBSR o farmacologico con escitalopram, psicofarmaco antidepressivo appartenente alla classe degli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina, tipicamente utilizzato per combattere i disturbi d’ansia e quelli di depressione maggiore.
I risultati non hanno mostrato significative differenze tra le due terapie. Nello specifico, i pazienti che hanno partecipato a sedute di Mindulness sono migliorati, dopo otto settimane, di 1.35 punti in media e quelli trattati con lo psicofarmaco di 1.43. Entrambi i gruppi hanno evidenziato, durante i controlli di follow-up, un miglioramento dei loro disturbi, ma l’approccio di MBSR è risultato essere, rispetto al farmaco, meglio tollerato e più sicuro.
In conclusione, pur condotto su un piccolo campione, lo studio ha messo in luce come la Mindfulness-Based Stress Reduction possa rivelarsi un’opzione dotata di un’efficacia paragonabile a quella di uno farmaco utilizzato per la cura dell’ansia e, accompagnata dalla supervisione di uno psicoterapeuta esperto e da un percorso clinico mirato, possa divenire uno strumento vincente per riprendere le redini della propria vita. Il Dr. Di Venanzio Luca psicologo a pescara potrà aiutarvi in questo.
In collaborazione con il Dr. Alessandro Bellardi Falconi