Non è amore, è paura travestita bene”

 Imparare a restare liberi anche quando la mente vuole controllare tutto.

Non c’è niente di più facile che dire “ti amo”.

E niente di più difficile che lasciare che l’altro sia libero.

Molte delle nostre storie non sono fatte di amore, ma di paura.

Paura di restare soli. Paura di non valere abbastanza.

Così costruiamo relazioni dove il controllo prende il posto della fiducia, e la sicurezza diventa una gabbia dorata.

Controlliamo chi scrive, chi guarda, chi risponde.

Facciamo finta di essere tranquilli, ma dentro siamo in allerta costante.

E chiamiamo tutto questo “amore”.

In realtà, è paura con il vestito buono.


La mente non cerca l’amore, cerca sicurezza

La mente non vuole l’amore: vuole prevedibilità.

Vuole sapere come andrà a finire, anche se finisce male.

Perché tutto ciò che non può controllare la fa impazzire.

Così ti ritrovi a vivere una relazione come una partita a scacchi:

muovi, aspetti, analizzi, controlli.

E perdi di vista la cosa più semplice: esserci, qui, ora, con l’altro.


Il controllo uccide la presenza

Ogni volta che cerchi di trattenere qualcuno, perdi te stesso.

Ogni volta che cerchi di capire tutto, smetti di sentire.

L’amore non ha bisogno di spiegazioni, ma di presenza.

E la presenza non può esistere dove c’è controllo.

La paura non se ne andrà.

Non devi “guarire” da essa, ma imparare a portarla con te come una cicatrice che ti ricorda che hai qualcosa da perdere perché hai qualcosa da dare.


Scegliere nonostante la paura

L’ACT ci insegna che la libertà non arriva quando smetti di avere paura,

ma quando smetti di far decidere la paura al posto tuo.

Puoi scegliere di amare anche con le ginocchia che tremano.

Puoi restare, non perché sei al sicuro, ma perché è quello che conta per te.

Puoi aprirti, anche sapendo che potresti essere ferito.

È questo che rende l’amore reale: la vulnerabilità, non la certezza.


Lasciare andare non è perdere

Lasciare andare non significa smettere di amare.

Significa smettere di stringere fino a soffocare.

L’amore vero non è quello che ti tiene fermo,

ma quello che ti muove verso la vita anche quando brucia.

Non è quello che ti promette pace, ma quello che ti chiede coraggio.

A volte l’atto più profondo d’amore è mollare la presa,

guardare l’altro per ciò che è non per ciò che vuoi che sia

e dire silenziosamente:

“Puoi andare. Io resto, ma resto vivo.”

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